DescrizioneCorpo allungato, mediamente alto e compresso. Il profilo del capo si presenta quasi rettilineo superiormente e termina con un muso appuntito. Le spine dorsali sono 2, la prima ha 7 raggi spinosi. La pinna anale è preceduta da 2 spine. La caudale è profondamente incisa. La colorazione del dorso è bruna; i fianchi al di sotto della linea laterale e il ventre appaiono bianco-argentei. Le pinne sono marrone chiaro e la punta della seconda dorsale e dell'anale sono nere. |
Dimensioni medie40-100 cm (massimo 200 cm). |
DistribuzioneMediterraneo e oceano Atlantico dal golfo di Guascogna al Sudafrica e lungo le coste africane dell'oceano Indiano. |
HabitatAcque costiere dalla superficie sino a circa 50 m di profondità. Penetra anche in acque salmastre (lagune ed estuari). |
ComportamentoSpecie gregaria da giovane e tendenzialmente solitaria da adulta. Durante le ore notturne si avvicina alle coste per cacciare, allontanandosi poi dopo il sorgere del sole. |
AlimentazionePesci (sgombri, sardine, cefali e aguglie) di cui insegue i banchi spingendosi spesso in superficie. |
Tecniche di pescaAlla traina utilizzando di preferenza esche naturali vive (ottime le aguglie). Si possono impiegare anche artificiali, per esempio cucchiaini ondulanti cromati abbinati a piume bianche. Le esche vanno mantenute a una certa distanza dalla barca (50-80 m) per non insospettire la leccia e trainate a velocità comprese tra i 3-6 nodi. Le zone migliori dove insidiare le lecce sono le punte dei promontori, le secche al largo e ovunque il fondale digradi rapidamente a breve distanza dalla costa. Le ore migliori della giornata sembrano essere quelle dell'alba quando le Lecce si trovano in genere vicino alla costa. |
Le carni della leccia sono delicate, e risultano particolarmente gustose tagliate in tranci e quindi cucinate alla griglia o al cartoccio. Molto buone anche cotte al forno con erbe aromatiche e poi condite con olio crudo.